lunedì 19 maggio 2008

La top ten delle foto della Terra dallo spazio



A questo link le 10 migliori fotografie della Terra ripresa dallo spazio. Sono visibili anche ad alta risoluzione.

Concorso fotografico per il 2 giugno





Ministero della Difesa, in collaborazione con Nital e la rivista Fotografia Reflex, ha indetto un concorso per la celebrazione della festa della Repubblica.

La partecipazione è aperta a tutti i fotografi non professionisti di tutte le età ed è gratuita. Il tema del concorso è la festa del 2 giugno in tutte le sue sfaccettature e le foto verranno selezionate in base a composizione, correttezza dell’esposizione, originalità e capacità evocativa.

Ogni partecipante ha diritto ad inviare una solo foto, scattata con qualsiasi macchina, ma deve essere inviata per email entro il 15 giugno. La lista dei vincitori sarà resa nota entro il 15 luglio 2008 dalla giuria composta da un rappresentante dello Stato Maggiore della Difesa, da un rappresentante di Nital e da un rappresentante della rivista Fotografia Reflex.


Il DNG di Adobe verso lo standard

Con una mossa identica a quella già fatta per compiere il percorso per rendere il formato PDF uno standard, Adobe ha proposto il suo formato "universale" per i file RAW all'approvazione dell'International Standard Organization (ISO).

Secondo quanto riportato da alcuni responsabili statunitensi di Adobe, si tratterebbe di un "passaggio dovuto" nel naturale percorso per trasformare questo formatro in un vero e proprio standard. Dai quattro anni trascorsi dal suo debutto e a dispetto del numero cospicuo di nuovi modelli di fotocamere lanciati sul mercato, lo standard ha subito due soli aggiornamenti, che si sono peraltro resi necessari non per colmare lacune o deficienze, ma per aggiungere nuove funzioni.

 

Nonostante questo bilancio più che lusinghiero al momento sono ancora molto pochi i marchi che hanno adottato il supporto al formato DNG (Casio, Pentax, Ricoh, Leica e Samsung). Soprattutto i big del mercato, Canon e Nikon, nicchiano aspettando la certezza di poter contare su tutte le funzioni di cui hanno bisogno, prima di passare dai relativi formati proprietari al DNG.

Adobe dal canto suo continua a sottolineare la necessità di questo passaggio motivandolo in diversi modi. Ricordando i vantaggi per i fotografi derivanti da una standardizzazione dei RAW, i vantaggi per la stessa Adobe, oggi costretta a "studiare" e integrare tutti i formati proprietari in circolazione, e infine, rammentando alcune caratteristiche chiave del suo DNG, come per esempio la maggior compressione "lossless" dei dati.

venerdì 9 maggio 2008

Immagini del Gusto

sabato 10 maggio alle ore 17,00 c/o La Sala di Palazzo Vecchio (P.zza Della Libertа,5) inaugurazione delle mostre fotografiche legate al tema del Gusto realizzate dai Circoli Fotografici della Provincia di Ravenna e di Imola, mostre che partendo dal cuore della cittа si snodano all’interno dei ristoranti, bar e negozi. 

lunedì 5 maggio 2008

mercoledì 16 aprile 2008

Birdwatching & Slow Tourism

Segnalo una interessante iniziativa di fotografia naturalistica organizzata dalla Nital a Comacchio per i prossimi 25, 26 e 27 aprile.
Per approfondimenti questo è il link

Festival internazionale dell'aquilone

Anche quest'anno si terrà il consueto festival dell'acquilone a Cervia dal 25 aprile al 4 maggio. Novità di quest'anno è il cambiamento della sede, trasferendo l'evento sulla Riviera dei Pini, in località "Tagliata" (6 km a sud di Cervia). Il festival occuperà 1500 metri di arenile, fra mare e pineta, nel tratto compreso fra i bagni nº 3 e nº 59

martedì 8 aprile 2008

In Our World _ New photography in Britain

Inaugura domenica 20 aprile alle ore 11,30 alla Galleria Civica di Modena la mostraIn Our World. New Photograpy in Britain, a cura di Filippo Maggia.

Organizzata e prodotta dalla Galleria Civica di Modena e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena la rassegna collettiva è stata realizzata in collaborazione con il Royal College of Art di Londra e presenta le ricerche di 18 artisti che nel corso dell'ultimo decennio hanno frequentato il Master di Fotografia presso la prestigiosa istituzione inglese, che sembra avere preso il posto di altre (Goldsmiths University, Saint Martin College ecc.) come luogo per eccellenza della formazione in Europa riguardo alla fotografia e all'arte visiva in genere.

Gli artisti presenti in mostra arrivano da varie parti del mondo, proprio per l'eccellenza della scuola, e sono stati selezionati dal curatore che per questo progetto ha ricevuto dall'RCA una visiting fellowship come ricercatore per un anno.
Si tratta di: 
Becky Beasley (1975, Gran Bretagna), Bianca Brunner (1974, Chur, Svizzera), Lisa Castagner (1975, Irlanda del Nord), Simon Cunningham, Annabel Elgar (1971, Aldershot, Gran Bretagna), Anne Hardy (1970, Londra), Lucy Levene(1978, Londra), Gareth McConnell (1972, Irlanda del Nord), Brígida Mendes (1977, Tomar, Portogallo), Suzanne Mooney (1976, Irlanda), Melissa Moore (1978, Nottingham), Harold Offeh (1977, Accra, Ghana), Kirk Palmer (1971, Northampton, Gran Bretagna), Sarah Pickering (1972, Durham City, Gran Bretagna), Sophy Rickett (1970, Londra), Esther Teichmann (1980, Karlsruhe, Germania), Heiko Tiemann (1968, Bad Oeynhausen, Germania), Danny Treacy (1975, Manchester).

Mostra In Our World. New Photography in Britain

Sede Palazzo Santa Margherita, corso Canalgrande 103, Modena

Periodo 20 aprile - 13 luglio 2008

Inaugurazione domenica 20 aprile 2008, ore 11,30

A cura di Filippo Maggia

Organizzazione e
Produzione Galleria Civica di Modena
Fondazione Cassa di Risparmio di Modena

in collaborazione con Royal College of Art, Londra

Preview per la stampa venerdì 18 aprile 2008, ore 11,30

Catalogo Skira, Milano

Orari da martedì a domenica 10,30-13,00; 16,00-19,30
lunedì chiuso 
Ingresso gratuito

Informazioni Galleria Civica di Modena, c.so Canalgrande 103, 41100 Modena
tel. +39 059 2032911/2032940 - fax +39 059 2032932
www.comune.modena.it/galleria

Ufficio Stampa Studio Pesci, Bologna
www.studiopesci.it, info@studiopesci.it, tel. +39 051 269267

Ufficio Stampa Galleria Civica di Modena
tel. +39 059 203 2883, galcivmo@comune.modena.it

lunedì 7 aprile 2008

L'anno della patata

La FAO e le Nazioni Unite hanno lanciato un concorso fotografico in occasione dell'Anno Internazionale della Patata 2008. Maggiori informazioni qui.

Polaroid e Ilford

La polaroid starebbe trattando con Ilford per la produzione di una pellicola istantanea in bianco e nero. La trattativa è solo all'inizio per cui non vi è ancora nulla di certo.

mercoledì 2 aprile 2008

Lightroom 2

Rilasciata la beta di Lightroom 2, è liberamente scaricabile da questo link.

venerdì 28 marzo 2008

"ACQUAARIAFUOCOTERRA"





Al Palazzo delle Esposizioni a Roma, precisamente in via Milano 13, è liberamente visitiabile la mostra “AcquaAriaFuocoTerra”. La mostra è a cura di Guglielmo Sepe dal 16 febbraio 2008 al 30 marzo 2008.
L’esposizione racchiude 92 tra le più belle foto realizzate da 39 tra i migliori fotografi del National Geographic, divise in 4 sezioni.
La documentazione è unica al mondo e rappresenta, oltre che la testimonianza della grandezza e della misteriosità del nostro pianeta, anche la preoccupante velocità di cambiamento degli equilibri biologici e nei rapporti tra uomo e ambiente.

Tra i fotografi che hanno fatto la storia del magazine: Michael Nichols, Paul Nicklen, Carsten Peter, Joel Sartore, Steve McCurry, Michael Yamashita, Steve Winter, Jodi Cobb, Maria Stenzel, Annie Griffiths Belt, Karen Kasmauski, Sisse Brimberg, Alexandra Boulat e Robert Clark, premiato nel World Press Photo 2002, per la foto dell’aereo che si è schiantato sulle Torri Gemelle.

Saranno inoltre presenti i primi 10 anni di attività del National Geographic, con foto rigorosamente in bianco e nero pubblicate nella sezione “Archivio Italiano” del magazine.



Se state per cambiare fotocamera...

Direttamente da Corbis alcuni modelli di fotocamere a foro stenopeico.
Buon divertimento!

giovedì 27 marzo 2008

ColorMunki, tutti i colori al loro posto


Nei prossimi giorni X-Rite, società che recentemente ha acquisito Pantone, metterà in commercio ColorMunki, un compatto spettrofotometro disponibile in due versioni, Photo e Design, le quali, oltre che per il look, si differenziano essenzialmente per il software fornito a corredo. Il primo modello si rivolge ai fotografi mettendo a disposizione un sistema efficace per ottenere una fedele corrispondenza fra i colori visualizzati a monitor e quelli prodotti con la propria stampante.

La profilatura del monitor, o di un videoproiettore, è un'operazione guidata dal software ed è effettuata in modo del tutto automatico. Un po' più laboriosa è la creazione del profilo di una stampante che richiede la stampa e la successiva lettura con ColorMunki di due pagine, ciascuna contenente 50 campioni colore, operazione che può comunque essere completata in pochi minuti. Tra le funzioni particolari, c'è anche la possibilità di creare un profilo ad hoc per ogni foto, permettendo di ottenere una corrispondenza ancora più precisa.

La lettura accurata dei colori è, invece, la specialità di ColorMunki Design: anche con questo è possibile la generazione dei profili per monitor e stampanti e un'attenzione particolare è riservata alla creazione delle tavolozze colore. I colori possono essere identificati con le sigle o i nomi delle librerie Munsell o Pantone. 

Entrambe le versioni di ColorMunki saranno in vendita a 429 euro.

Adobe lancia Photoshop Express

Adobe ha dato il via questa notte alla fase beta di Photoshop Express , un servizio web grazie al quale è possibile manipolare, migliorandole e trasformandole, le immagini digitali.Photoshop Express viene proposto gratuitamente ai residenti all'interno degli Stati Uniti; chi abita al di fuori dai confini degli Usa dice Adobe potrebbe verificare significativi rallentamenti d'utilizzo. La società di San Josè promette di dare in futuro accesso pieno al servizio anche ai clienti internazionali.

mercoledì 19 marzo 2008

Camera Raw e Lightroom

Ritirati gli ultimi aggiornamenti dei software.La società ha rimosso dal suo sito l’ultimo upgrade del software per la gestione delle foto digitali perché ha riscontrato parecchi difetti. A chi ha già effettuato l’aggiornamento viene consigliato di ripristinare la versione precedente.

Trascend compactflash da 32 Gb

Transcend lancia una nuova scheda di memoria CompactFlash della gamma 133x. Può raggiungere in scrittura la velocità di di 45 Mbyte/secondo e in lettura di 16 Mbyte/secondo.

La memoria Transcend Compact Flash da 32 Gbyte è particolarmente indicata per lereflex digitali con tanti megapixel, specie se utilizzate con il formato RAW.

La nuova scheda della famiglia CF 133X integra il sistema ECC -Error Correction Code - che individua ed elimina in automatico gli eventuali errori nella fase di trasferimento dei dati. La nuova versione si affianca alle altre schede CF 133X del marchio, offerte in tagli da 1 Gbyte, 2 Gbyte, 4 Gbyte, 8 Gbyte e 16 Gbyte.
Il prezzo di listino per l’Italia della Transcend 32 GB – che gode della garanzia a vita offerta dalla casa - è di 169 euro.

Aggiornamento firmware Nikon D300

La casa fa sapere che sulle immagini scattate con la reflex digitale semi-professionale possono comparire dei difetti; il link per l’aggiornamento…

Spiega Nikon: “La nuova versione del Firmware 1.02 per la Nikon D300 intende eliminare la possibilità, assai remota, che possano compairire bande verticali negli nelle foto scattate con tempi di posa superiori agli 8 secondi.”

Eventualità rara, ma è capitato. Ecco perché Nikon si affretta a correre ai ripari.
I fotografi che si sono già imbattuti nel problema o che temono di doverlo affrontare in futuro, possono così scaricare il nuovo firmware.
Di seguito i link alla pagine Nikon con l'aggiornament per i due sistemi operativi:

Nikon D300 aggiornamento Firmware 1.02 Windows

Nikon D300 aggiornamento Firmware 1.02 Macintosh

Un sito per salvare la Polaroid

E' nato un sito per tentare di salvare la Polaroid

lunedì 17 marzo 2008

venerdì 14 marzo 2008

"L'INCARICO" di Canon

Si tratta di un concorso fotografico in cui i fotoamatori di 18 paesi europei dovranno confrontarsi in una delle quattro categorie proposte: ritratto, paesaggio, sport e macro. Per ogni nazione, una giuria di esperti, presieduta da Vicki Couchman, pluripremiata fotografa di reportage, ritratti e viaggi, selezionerà le immagini vincenti tra quelle più votate dagli utenti on line (10 per categoria).

I vincitori (uno per categoria) riceveranno un premio di 2.000 euro in kit della gamma Canon EOS. Ogni vincitore nazionale di una categoria, inoltre, avrà la possibilità di competere con quelli degli altri paesi per poter accedere alla fase successiva. Infatti i primi due classificati europei in ognuna delle categorie avranno la possibilità di partecipare ad un workshop fotografico nella città di Vienna dove potranno godersi una partita dell’UEFA Euro 2008.

Alla fine del workshop verrà messo in palio il premio finale, che permetterà ai quattro vincitori assoluti (uno per categoria) di svolgere, a fianco di un fotografo professionista, un vero e proprio incarico fotografico di livello internazionale. Per partecipare al concorso è necessario soltanto iscriversi al sito dell’evento. Le foto potranno essere caricate dal 17 marzo al 1 maggio 2008 e si potrà competere solo in una categoria. Per tutti coloro che si iscriveranno e caricheranno un proprio scatto saranno disponibili quattro video seminari del presidente di giuria Vicki Couchman.

AGGIORNATO CAMERA RAW

Aggiornamento dei plugin di Adobe per il riconoscimento/conversione dei formati professionali DNG-RAW.
Richiedono Mac OS X 10.3.9 o superiore, Adobe Creative Suite 3, Photoshop CS3 o Photoshop Elements 4.0.
Con questo aggiornamento vengono riconosciuti i file prodotto da Canon EOS 450D (Digital Rebel XSi/EOS Kiss X2), Fujifilm S100FS, Nikon D60, Olympus SP-570 UZ, Pentax K20D, Pentax K200D, Sony A200, Sony A300 e Sony A350.
http://www.adobe.com/downloads/

AGGIORNATO LIGHTROOM

Il noto software di Adobe dedicato alla fotografia digitale e diretto concorrente di Apple Aperture è stato aggiornato per consentire il riconoscimento dei formati prodotti dai nuovi modelli di fotocamere recentemente introdotti sul mercato, e precisamente: Canon EOS 450D (Digital Rebel XSi/EOS Kiss X2), Nikon D60, Sony A350 e altre ancora.
Inoltre migliora la compatibilità con i driver di stampa di Mac OS X Leopard.
http://www.adobe.com/downloads/

mercoledì 27 febbraio 2008

Il Raw: questo sconosciuto!

Posto un interessante articolo di Agostino Maiello sull'argomento

Quando premiamo il pulsante di scatto della nostra fotocamera digitale, il sensore raccoglie della luce e la converte in un segnale elettrico che passa poi ai circuiti interni della fotocamera. Questi circuiti elaborano il segnale sottoponendolo a diverse operazioni che determineranno l'aspetto dell'immagine finale: colori, bilanciamento del bianco, riduzione del rumore, antialiasing (per prevenire lo scalettamento dei bordi), gamma tonale; nonché contrasto, nitidezza, saturazione e così via (secondo i valori di fabbrica oppure quelli impostati dal fotografo sulla fotocamera). Infine, il tutto viene compresso e salvato in un file JPEG.
La maggior parte delle fotocamere in commercio fa un buon lavoro, e se non si è invitati ad esporre al MOMA né si vince il premio Pulitzer difficilmente la colpa sarà dell'aver scattato in JPEG anziché in RAW. Ma ciò non toglie che, appunto, il file JPEG non è tanto "la foto che abbiamo scattato", bensì "la foto che abbiamo scattato interpretata secondo i parametri di fabbrica decisi dal produttore", fatta salva la ridotta personalizzazione che possiamo ottenere agendo, prima dello scatto, sui parametri disponibili nella fotocamera. Esiste una soluzione a tutto questo? Certo, scattare in formato RAW. 
RAW è un termine inglese che significa "grezzo", "non elaborato"; sintetizzando al massimo, i dati così come escono dal sensore vengono salvati in un file senza subire tutti i trattamenti sopra menzionati, che possono invece essere applicati in fase di postproduzione, ampliando notevolmente le possibilità creative del fotografo.
In realtà alcune operazioni vengono comunque effettuate (come esempi si possono citare, tra i più frequenti, la riduzione del rumore, o l'individuazione di eventuali pixel troppo chiari o troppo scuri nell'immagine), ma il grosso viene demandato alla postproduzione, da farsi su un computer con un apposito software: un binomio sicuramente più potente di quello che si possa incorporare all'interno di una fotocamera, anche la più evoluta.


PER UN PUGNO DI PIXEL
Molte fotocamere - quale più quale meno - tendono a generare dei file JPEG saturi e brillanti, dal forte impatto immediato; questo significa che ai dati RAW è stata applicata, tra le altre cose, una curva di contrasto piuttosto esasperata, comprimendo la gamma tonale dell'immagine (e scartando un bel po' di informazioni). Certo, molto spesso il fotografo farebbe la stessa cosa, ma non sarebbe male poter decidere quali sono i dati cui si rinuncia per aumentare il contrasto di una foto, anziché lasciar fare ciecamente ad un ingegnere giapponese che non ci ha mai visto in faccia. Oltre a questo bisogna considerare che la conversione dal segnale da analogico (la tensione elettrica) a digitale (un numero) avviene considerando, per ogni pixel, un certo numero di, diciamo così, sfumature possibili, a seconda dei bit utilizzati: è questo il significato delle sigle tipo "ADC 12 bit" o "A/D 10 bit" che leggiamo nelle schede tecniche delle fotocamere digitali (ADC sta per Analog-to-Digital Converter). Volendo semplificare, più è alto quel numero più è precisa la conversione del segnale da analogico a digitale; il rovescio della medaglia è che più sono i bit, più è gravoso il lavoro che il convertitore deve fare, quindi la fotocamera è più lenta, si consuma più energia, ed il file risultante è di maggiori dimensioni. In generale il campionamento avviene a 12 o 14 bit, un buon compromesso tra precisione e carico di lavoro risultante. E poiché il formato JPEG supporta 8 bit per pixel (stiamo semplificando per non appesantire il discorso, ma il concetto è questo), nel passaggio da RAW a JPEG si rinuncia ad una discreta fetta delle informazioni raccolte dal sensore; all'atto pratico, ne fanno le spese i passaggi di colore, che perdono di gradualità, e la resa dei dettagli più fini.
In generale, lavorando in RAW si riesce a recuperare almeno uno stop abbondante di gamma dinamica, ed i vantaggi appaiono ancora più evidenti se a tutto questo si aggiunge la possibilità di poter intervenire sull'esposizione in maniera molto più ampia rispetto a quanto si possa fare con il JPEG, continuando ad avere sempre a disposizione il file originale, intonso. Non ultima va segnalata la preziosa possibilità di poter impostare il bilanciamento del bianco dopo lo scatto, con la precisione consentita da un software e non con i rigidi valori preimpostati nelle fotocamere quali Luce Diurna, Tungsteno, e così via. 
Tutto questo, beninteso, non vuol dire che se si scatta in RAW si possa esporre alla come viene viene ("tanto poi lo aggiusto in software"): quanto meglio si lavora prima dello scatto, tanto meno si dovrà sudare dopo per tirar fuori una bella foto.
Tirando le somme, si dovrebbe sempre e comunque scattare in RAW? Non ci sentiamo di affermarlo. Gli anglofoni dicono "
no meal is for free", nessun pasto è gratis. Vediamo gli svantaggi del RAW:

  • i file sono molto più grandi: dunque ce ne vanno molti di meno sulla scheda di memoria;

  • i file sono molto più grandi: dunque la fotocamera ci mette più tempo a scriverli sulla scheda di memoria;

  • i file sono molto più grandi: dunque il computer ci metterà molto più tempo ad elaborarli, e vi serviranno ancora più DVD per l'archiviazione;

  • un file RAW senza postproduzione è come uno spartito senza pianoforte: potenzialmente un capolavoro, ma in pratica ci si può fare ben poco. Un JPEG, invece, è bell'e pronto, e richiede molto meno tempo di un RAW per essere inviato ad una stampante o per email o pubblicato online;

  • la postproduzione bisogna saperla fare, altrimenti tanto valeva affidarsi al JPEG prodotto dalla fotocamera.

Dunque, come spesso avviene non esiste una risposta univoca alla questione; RAW e JPEG sono due strumenti, e sta alla saggezza del fotografo scegliere di volta in volta quale utilizzare soppesando pro e contro in base alle proprie esigenze relative alla qualità richiesta, ai tempi di consegna, alla destinazione dell'immagine finale, e così via.


UNA VOLTA QUI ERA TUTTA CAMPAGNA...
Prima di procedere, sgombriamo il campo da alcuni luoghi comuni.

  • "Le foto in RAW sono di migliore qualità". Falso. Un'immagine RAW non è né migliore né peggiore, è solo un insieme di dati che ha bisogno di un certo lavoro di postproduzione per raggiungere un risultato reputato adeguato, e che a differenza di un'immagine in JPEG consente molta più libertà di intervento. Sempre che, lo ripetiamo, si sappia poi dove mettere le mani in postproduzione;

  • "Le foto in JPEG sono di qualità inadeguata". Falso anche questo. Se il sistema di elaborazione interno della fotocamera fa un buon lavoro, il JPEG, diciamo così, "di fabbrica", va benissimo anche per stampe in formato poster e, per il punto precedente, le foto JPEG non sono direttamente confrontabili con quelle RAW (in un certo senso è come confrontare un negativo con una stampa);

  • "Chi scatta in JPEG fa fare tutto alla macchina". Falso in linea generale, perché se si conosce la risposta della propria fotocamera, come un tempo si conoscevano pellicola ed obiettivi, si può ottenere ciò che si vuole anche lavorando in JPEG. Anzi, conoscendo i limiti della propria attrezzatura si può decidere coscientemente se sia necessario scattare in RAW oppure no;

  • "Scattare in JPEG è come gettare via i propri negativi". Vero (ehi, non avevamo mica detto che avremmo smontato tutti i luoghi comuni);

  • "Chi scatta in RAW ha tempo da perdere". Falso in linea generale; se si scatta in RAW per partito preso, e poi dopo ore davanti al computer ci si ritrova con un risultato equivalente a quello che avrebbe prodotto il JPEG della fotocamera, si sta effettivamente perdendo tempo; ma se si scatta in RAW con coscienza, sapendo che cosa si vuol ottenere e sapendo operare in postproduzione per ottenerlo, si sta lavorando bene.


A CIASCUNO IL SUO (RAW)
Molti definiscono il RAW il "negativo digitale", ed a ragione, perché in effetti l'immagine RAW, non subendo alcuno dei processi riferiti poc'anzi, è di fatto influenzata solo da tempo, diaframma e sensibilità impostata. Tutto il resto può essere deciso dopo, usando un programma apposito che gestisca i file RAW, proprio come quando, avendo un negativo a disposizione, si può decidere di stamparlo, e quindi interpretarlo, come meglio si crede.
A questo punto è il caso di dire che noi stiamo usando il termine generico RAW, ma non tutti i file RAW sono uguali; o, se preferite, non tutti i file RAW hanno l'estensione RAW, proprio perché, essendo intimamente legati allo specifico modello di fotocamera che li ha prodotti, non sono tutti dello stesso tipo. In altre parole, non esiste "il" formato RAW in senso stretto (come invece esiste "il" formato JPEG), bensì esistono i file RAW della Nikon D80, quelli della Canon 5D, della Olympus E-500, e così via. Questo vuol dire che un programma che gestisca i file RAW, programma che di solito si definisce "convertitore RAW", deve supportare ogni specifico modello di fotocamera. Nel resto dell'articolo, comunque, continueremo ad usare il termine "file RAW" riferendoci in modo generico ai file di tipo RAW, qualunque ne sia l'estensione (NEF nel caso di Nikon, ARW nel caso di Sony, ecc.).
Esiste una soluzione a questa Babele di estensioni? Sì, il formato DNG, sigla che sta per Digital Negative; sviluppato da Adobe, si propone di diventare il formato RAW universale, unificando in un'unica specifica liberamente utilizzabile i vari formati RAW in circolazione (un po' come il PDF è diventato lo standard per la distribuzione dei documenti). Al momento in cui scriviamo, però, la gran parte dei produttori di fotocamere, compresi i due pesi massimi Canon e Nikon, continua ad adoperare i formati RAW proprietari. Vedremo il futuro cosa ci riserverà.



"ESCI DA QUESTO CORPO (MACCHINA!)"
Un convertitore RAW è presente in ogni fotocamera: è per l'appunto la componente che si occupa di prendere i dati grezzi ed ottenerne un'immagine JPEG, se abbiamo impostato la fotocamera per lavorare in questo modo. Il suo compito principale, oltre a tutte le altre operazioni citate all'inizio dell'articolo, consiste in quello che si chiama "demosaicing", cioè il (ri)costruire l'immagine finale partendo per l'appunto dai dati grezzi forniti dal sensore. Un altro convertitore RAW, oltre a quello incorporato nella fotocamera, è spesso fornito in dotazione su un CD (con l'ovvia eccezione delle fotocamere, di solito le compatte, che non consentono di scattare in RAW); infine, nulla vieta ad aziende e singoli sviluppatori di creare ulteriori convertitori RAW, scegliendo di supportare queste o quelle fotocamere.
Poiché esistono diversi algoritmi utilizzabili per l'operazione di demosaicing, ogni convertitore RAW interpreta i dati alla sua maniera, e da ciò dipende una certa variabilità dei risultati. In un certo senso si può dire che ogni convertitore RAW abbia una propria "personalità", ed una volta presa confidenza con questo mondo non è una cattiva idea provarne diversi fino a trovare quello che più si confà alle proprie esigenze. Peraltro, è presumibile che col tempo la qualità dei convertitori RAW migliori, visto che aumenta l'esperienza di chi li sviluppa; sarà dunque possibile beneficiare di questa migliore qualità anche sui file RAW vecchi, proprio come, ad esempio, si può stampare un negativo di vent'anni fa sfruttando nuovi chimici e nuovi obiettivi da ingrandimento.


Agostino Maiello

Fonte: Nadir

martedì 26 febbraio 2008

Meglio Adobe RGB o sRGB?

Molti si chiedono in quale spazio di colore sia meglio lavorare quando si tratta di editing di una fotografia in formato digitale. La risposta corretta secondo me é Adobe RGB (e non sRGB). (fulmini e saette!)

Molti mi staranno maledicendo o apostrofando come eretico, altri invece diranno che chi usa, come spazio di colore l'Adobe RGB e non ha un monitor Lacie da almeno 2000€ perde il suo tempo ed é un illuso. Invece é facile dimostrare che scegliendo lo spazio di colore giusto (che non significa avere il monitor super-calibrato), é possibile indirizzare il lavoro di post-scatto verso la massima qualità digitale.

Mi spiego meglio. Prendo come immagine di riferimento questa (gentilmente fornitami dall'amico Jul):


Apparentemente editare la suddetta lavorando in Adobe RGB o scegliendo (come impostazioni di colore di Photoshop) l'sRGB sembra essere uguale; forse pochissimi, con occhi e monitor migliori di altri, potrebbero cogliere tutta la profondità di colore differente nei due spazi. Attenzione però, vedere l'informazione di una foto per editarla al meglio non ha nulla a che vedere con la grandezza del file o con la sua qualità! Quindi dove sta il problema? Il problema sta nel fatto che quando editiamo una foto possiamo inavvertitamente sopprimere dell'informazione abbassando la qualità dei successivi processi (stampa della foto o pubblicazione sul web).

Secondo me usare lo spazio di colore Adobe RGB permette di non cadere in questo frequente errore. Infatti l'esempio che segue dimostra che c'é più informazione visibile nell'Adobe RGB che nell'sRGB. Prendiamo l'immagine di prima e visualizziamo solo il canale blu (ricordate che le immagini sono sempre B&N, sono i processori che generano i colori!), cosa otteniamo:

con Adobe RGB:


mentre con sRGB:



È facilissimo rendersi conto di quanta informazione in più ci sia nella prima immagine. Questo dimostra che l'sRGB é solo un sottospazio dell'Adobe RGB! Quindi lavorare con quest'ultimo consente di "vedere" più informazione nella nostra foto. Molte macchine fotografiche permettono di sceglie tra questi due spazi di colore (ne esiste anche un terzo chiamato ProPhoto RGB, ma rarissimo ancora). Sono dell'avviso che é meglio "vederla" tutta l'informazione a 16 bits di una foto RAW (be vale anche per i JPG, anche se é sconsigliato editarli perché ad 8 bits - l'istogramma perderebbe troppe righe!).

Attenzione però! Quando pubblicate sul web, lo spazio di colore più comunemente impiegato dai browser é l'sRGB e le vostre foto verranno in qualche modo cambiate/alterate! Per adesso (anche se i browser si stanno evolvendo... lentamente) é meglio caricare le foto in sRGB. Per completezza aggiungo (a questo post) un esempio creato da Jul, su un PC con Explorer 7:




Inoltre sempre Jul (su Mac), mi ha fornito un altro esempio sulla stessa immagine in Adobe RGB vista da PS CS3, Safari e Mozilla:




Safari sembra comportarsi meglio, rispettando la fedeltà dei colori.

Purtroppo lo spazio di colore é un problema aperto in fotografia digitale, ma lavorare in Adobe RGB, permette un controllo effettivo sulla foto, evitando involontarie predite di qualità di quest'ultima.

Saluti!

P.S. Quanto detto non é solo frutto della mia mente malata, ma é anche supportato da fotografi che si occupano di fotografia digitale di alta qualità :-)

FONTE: LUCI E OMBRE